Enoteca Crudò, a Taranto: ricerca e attenzione alla qualità!

Enoteca Crudò, enoteca tarantina, sarà al Due Mari WineFest con due partner di tutto rispetto: Alba Nera e Piera Martellozzo.

L’Enoteca Crudò, di Vincenzo e Carmen, è tarantina ed è una realtà giovane. Affonda le radici nel 2010, ma nonostante questo non ha perso tempo a farsi conoscere sul territorio, a trasmettere l’idea che quello di cui ti sto parlando non sia solo un luogo dove conoscere e degustare vini, ma un posto in cui sapori, odori e colori si mischiano in quella che può essere considerata una vera e propria esperienza.

Enoteca Crudò offre un’ampia scelta di vini selezionati tra le principali etichette del made in Puglia quali Primitivo e Negramaro; spiccano, tra gli altri, anche il Summaniello, l’Ottavianiello, il Fiano Minutolo della Valle d’Itria. Tra gli altri: ES di Gianfranco Fino, Sessantanni delle Cantine di San Marzano, Milleuna e D’Araprì, vino spumante prodotto con metodo classico in San Severo di Puglia. Disponibile anche lo sfuso a scelta tra il 18° Primitivo di Manduria, il Moscato e il Fiano della Masseria Torricella.

Per non parlare del vasto assortimento di distillati, come le Grappe prodotte con vinacce del Primitivo oppure come i Whisky giapponesi che oramai equiparano quelli di qualità scozzese.

Tra le etichette importanti che corrono sugli scaffali dell’enoteca, figurano pure Alba Nera e Piera Martellozzo, che saranno entrambe presenti al Due Mari WineFest.

Chi è Alba Nera?

L’Azienda Agricola Alba Nera – a gestione familiare – sorge nella suggestiva e caratteristica pianura salentina, immersa nei profumi dei vigneti e degli uliveti che rendono questo luogo unico nel suo genere. I vigneti di questa azienda vengono coltivati su quella che un tempo era una delle più leggendarie arterie di collegamento commerciale, culturale e militare: “Il Limitone dei Greci”. Percorso che collegava le principali città medioevali salentine, dove avvenivano i più importanti scambi commerciali e culturali. La cura e l’attenzione nei confronti della coltivazione della vigna è talmente importante da sostenere il detto: “Il buon vino nasce in vigna.”

Chi è Piera Martellozzo?

La sua impresa nel vino comincia a 29 anni e, come scrisse Scott Fitzgerald in “Tenera è la Notte”, a 29 anni una donna “sceglie saggiamente i suoi ‘apéritifs’ o sazia, gusta il caviale delle sue possibilità”. Una sera, una di quelle decisive, il padre le disse: “Tu sei Piera e a te affido le chiavi”; passaggio vertiginoso, un volo verticale come le bollicine dorate che salgono sulla superficie di un bicchiere, fluido divino che ha viaggiato nel buio prima di venire alla luce.

Nel 1998 Piera Martellozzo apre la porta del biologico. In Italia è la prima a crederci. Da sempre viaggia con impegno alla ricerca del nuovo e lo fa rivalutando i vitigni autoctoni come il Raboso, l’indigeno della terra del Piave. Al cospetto degli autoctoni Prosecco, Ribolla Gialla, Müller-Thurgau, nel tempo ha cercato nuove elaborazioni spumantistiche, abbracciando un’elegante espressione del terroir nella cura di vitigni come il Merlot, il Cabernet Franc, il Cabernet Sauvignon, il Pinot Noir.

Ah, quasi dimenticavo: Enoteca Crudò presenterà in anteprima un rosso di Piera Martellozzo durante il Due Mari WineFest. Non vorrai mica perdertelo!